Il colore? Ogni anno c’è un’innovazione, con sempre nuove proposte più o meno accettabili. Le nuove tendenze per il 2017 ad esempio sono gli abiti in stile vintage. Ritorno del pizzo declinato in tutte le possibili varianti. Grandi scollature sulla schiena, trasparenze e spacchi vertiginosi. Vince tra tutti l’abito a sirena, sfilano sulle passerelle persino abiti di Vera Wang in bianco e nero, direi poco adatti ai matrimoni in chiesa.
E io, che ne penso? Preferenza assoluta per il bianco, nelle sue varie sfumature: il bianco seta in particolare, che non a caso quest’anno è tornato di gran moda, dopo che l’avorio l’aveva fatta da padrone a lungo.
Oggi semplicemente l’abito da nozze bianco è considerato dalle spose come il vestito più tradizionale. Ed elegante.
Vediamo ora qualche consiglio pratico. Quando scegliere l’abito? Quando avrete deciso e avrete ben chiaro quale sarà lo stile della festa. Altrimenti potreste trovarvi nella scomoda situazione di indossare qualcosa che è estraneo a tutto il resto o di averne due, di abiti per il giorno più bello. Capitò ad esempio all’incomparabile Lady Diana, che si fece cucire un secondo vestito esattamente identico a quello che portò per la cerimonia.
Perché? Nel suo caso semplicemente come riserva, nella malaugurata ipotesi che all’ultimo momento si rovinasse il primo abito. Ma voi, anche se sarete la regina di quel giorno, non siete Lady D. Nella mia esperienza mi è capitato non con una sposa ma con uno sposo, il quale si premurò di acquistare due abiti: avrebbe scelto quale indossare, mi spiegò, in base all’umore con cui si sarebbe svegliato quella mattina …
Diritto ai “capricci”. Proverbiali sono comunque i “capricci” delle future spose nella scelta dell’abito. E di solito, posso confermare, le spose che si affidano ad una wedding planner sono “particolarmente capricciose”. Ed io sono felicissima di accontentarle e scapricciarle, anzi quasi mi piace viziarle, sapendo che stanno facendo un percorso così magico. Più voi sognate, più riesco ad avere input diversi che spesso accendono la mia creatività. Non ci crederete: non solo appago voi ma per prima resto soddisfatta io, quando riesco a farvi felici ed avere la conferma di aver interpretato nel migliore dei modi i vostri desideri.
Generalmente ogni donna sa se il suo ideale sia un vestito da principessa, molto romantico, o un abito “scivolato” molto minimalista, o tutt’al più impreziosito da ricami impalpabili e intarsi luminosi.
Nella scelta dell’abito le donne esprimono la loro personalità dichiarata. Per questo devono “riconoscersi”, sentirsi a proprio agio in quell’abito che il giorno delle nozze dovrà farle apparire assolutamente splendide ed eleganti. Ogni donna ha una sua bellezza, insita nel suo essere femminile, una specie di aura, di alone: l’abito non deve fare altro che sottolineare, mettere in luce tutto questo.
In una parola: dovete sentirvi ed essere semplicemente stupende. E se non lo siete il giorno del vostro matrimonio, quando volete esserlo?
A dare carattere all’abito è la linea, il tessuto e i decori. Gli stili possono essere infiniti. Rapidamente ripassiamo la galleria dei modelli, diciamo, base.
Tubino è l’abito semplice che consente varianti nei tessuti, avrà scollature diverse, all’americana piuttosto che a V o rotonda, bordato o meno da rasi o strass, sarà attillato a seconda della silhouette.
Impero: un abito importante, tagliato sotto il seno. Lo lanciò Giuseppina Bonaparte, nel periodo napoleonico: da due secoli non conosce tramonto. E ci sarà un motivo. Nasconde il punto vita non proprio perfetto, talvolta adatto per le spose in “dolce attesa”.
Principessa: l’abito da favola per eccellenza, solitamente gonfio e vaporoso, consigliato ad una sposa con un punto vita invidiabile e un corpo minuto. Ma attenzione, può fare un po’ l’effetto ballerina classica.
Infine l’abito cosiddetto a Sottoveste. Molto, molto sensuale, “scivolato” (morbido sul corpo come una seconda pelle), con spalline, realizzato in tessuti fluidi. Controindicazioni: alcune lo escludono poiché ricorda molto l’abito “da sera”. Altre però, che scelgono il rito civile, lo prediligono proprio perché non è il classico vestito da sposa.
Come vedete, ognuna ha il suo STILE.
Per i tessuti, si dovrà in primis tener conto della stagione, per ovvi motivi. Inoltre va considerata la corporatura della sposa, come la stoffa avvolge, segna … Alcuni sottolineano troppo le forme, altri sono così leggeri e impalpabili come l’organza, lo chiffon, il pizzo, la seta. Ci sono per finire le linee cosiddette “costruite”, i famosi “abiti scultura”: bene, questi hanno bisogno di tessuti più rigidi, come il mikado, il raso pesante o il taffettà (di seta ovviamente; lascerei perdere le versioni sintetiche). Quanto più prezioso è il tessuto, tanto più il prezzo salirà … Già, un’altra delle domande più ricorrenti che mi viene rivolta , “quanto può costare un abito da sposa”. Rispondo che un abito bello parte dai 3.000 euro in su, sotto questa cifra solitamente troviamo tessuti più scadenti o tagli troppo industriali.
In un range che va dai 3.000 ai 5.000 euro potrete scegliere senz’altro un bellissimo abito da sposa.
Ricordatevi, in ogni caso, che esiste una “prova del 9”, assolutamente infallibile. Ed è: La prova della lacrima. In cosa consiste? E’ presto detto.
Avrete la certezza di aver finalmente trovato l’abito ideale, quello e solo quello che fa di voi la regina del vostro matrimonio, quando vi specchierete e vedrete spuntarvi una lacrima (o più lacrime). Ve lo assicuro, è esattamente ciò che ho visto ripetersi con ogni sposa. Del resto, ammettetelo. Chi di voi, quand’era bambina, almeno per una volta non ha sognato l’abito con cui “mi sposerò” e, davanti allo specchio, non ha improvvisato il vestito dei suoi sogni?
Scusate se mi sono dilungata, ma l’argomento è davvero importante. Un’ attenzione particolare, poi, va allo strascico. Questo dona all’abito un tono sontuoso e regale oserei dire, solitamente la sposa che sceglie il matrimonio in chiesa non ci rinuncia. Si addice ad un abito molto classico. Lo strascico deve essere dello stesso tessuto del vestito oppure tutto di pizzo. Alcuni modelli prevedono che possa staccarsi, quindi dopo la cerimonia, al ricevimento, la sposa potrà toglierlo con l’aiuto della wedding planner o della damigella.
Come non parlare del velo? Oggi è un accessorio leggero, privo di pizzi e decori, solitamente con una sottile bordura in raso oppure organza o liscio. Viene applicato sul capo con un pettinino rivestito in tessuto ed estraibile attraverso una piccola asola. Indiscutibilmente meraviglioso il velo lunghissimo bordato di un pizzo prezioso.
La lingerie: molto importante scegliere quella appropriata, ovvero non deve avere pizzi, merletti o ricami, rischiereste di “segnare” l’abito. Il reggiseno deve assolutamente risultare invisibile, per questo esistono aziende che producono linee dedicate alle nozze. Ah, dimenticavo: è molto importante indossare la “lingerie da sposa” già durante le prove dell’abito.